Concours Cerlogne

Sin dalla prima edizione del 1963, il concorso coinvolge ogni anno numerosi alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado della Regione e, a testimonianza che l'area linguistica francoprovenzale si estende ben al di là dei confini della nostra Regione, anche scolaresche della Savoia, del Vallese, delle valli francoprovenzali del Piemonte e delle comunità alloglotte di Faeto e Celle di San Vito in provincia di Foggia.

La manifestazione si propone di coinvolgere i ragazzi nella ricerca di documenti in patois appartenenti alla tradizione orale, su temi della civiltà alpestre,  nonché di stimolare nelle nuove generazioni l'interesse per il dialetto.            

Il Concours Cerlogne inizia con due giornate di preparazione ed aggiornamento destinate agli insegnanti interressati.

Durante l'anno scolastico, insegnanti e alunni svolgono ricerche presso i loro genitori e parenti. Il materiale (vecchi documenti, foto, oggetti, testimonianze orali, ecc.) viene raccolto, analizzato e il risultato della ricerca viene presentato sotto forma di album illustrati, Cd-rom, files, ecc. I lavori del Concours Cerlogne sono conservati e consultabili presso il Centre d'Etudes Francoprovençales.

Infine,  nel mese di maggio, tutti i partecipanti si ritrovano in occasione di una grande festa di chiusura  che si svolge ogni anno in un diverso comune della Valle d'Aosta.

L’istituzione scolastica intende valorizzare la conoscenza del franco-provenzale in relazione al territorio. Il franco-provenzale non è materia di apprendimento specifico, ma veicolo di conoscenza, in particolare nei lavori preparatori alla partecipazione al Concours Cerlogne.

Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, come prevedono gli Adattamenti, «attraverso l'Éveil aux langues sarà proposto anche un approccio alla cultura e alla lingua franco-provenzale, laddove sono presenti risorse in ambito scolastico, poiché in alcuni contesti è la lingua di famiglia più parlata dai bambini. Ad essa sarà data particolare importanza all'interno della progettazione in quanto si pone come substrato linguistico per l'apprendimento del francese e per la conoscenza storico-culturale della regione.

Il franco-provenzale può essere valorizzato adottando strategie finalizzate a promuovere la partecipazione attiva dei bambini; si tratta, come per altri nuclei di apprendimento, di creare delle situazioni di co-costruzione di competenze che nascono dal sapere di alcuni alunni per diventare patrimonio del gruppo. Alcuni bambini prenderanno così coscienza delle loro competenze e saranno stimolati a condividerle con gli altri al fine di costruire insieme nuovi saperi».

Al seguente link potrete visionare un lavoro particolare: https://www.youtube.com/watch?v=jzVe4IKX8SA